Una pedalata collettiva per ritrovare libertà e relazioni
Un progetto nato per riportare all’aperto persone che vivono nei centri diurni e nelle residenze Cadiai, grazie alla collaborazione con Sportfund e Slow Emotion. Dopo anni di limitazioni, tornare nei parchi e nei quartieri ha significato riappropriarsi di abitudini e piccoli gesti quotidiani.

Dopo anni difficili, per molte persone anziane il ritorno all’aria aperta non era solo un desiderio, ma una vera necessità. Così è nato il progetto ideato da Sportfund Ets e Cadiai, in collaborazione con Slow emotion e il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna: cinque appuntamenti settimanali tra marzo e aprile e un grande evento conclusivo il 10 maggio 2025 al Parco dei Giardini della Ca’ Bura di Bologna.
L’iniziativa ha coinvolto i Centri Diurni “Pizzoli”, “Tulipani” e “Castelletto” di Bologna, e la CRA e il Centro Diurno San Biagio di Casalecchio di Reno, che per la prima volta ha esteso il progetto anche alle persone ospiti della residenza.
In sella con il quartiere
Grazie all’utilizzo di biciclette speciali – tandem, bici a tre ruote e modelli con due posti anteriori e copertura – decine di persone hanno potuto partecipare attivamente a ogni uscita. Ad accompagnarle, operatrici e operatori sociosanitari, animatrici, fisioterapista, psicologa, responsabili di struttura e gli operatori delle associazioni partner. Tutto il personale si è messo in gioco con entusiasmo, creando un clima di fiducia e leggerezza.
Il coinvolgimento delle famiglie è stato straordinario: molte persone care hanno accompagnato, sostenuto, tifato, e in diversi casi si sono unite pedalando insieme
Riscoprire luoghi, ritrovare legami
Per chi vive in una residenza, tornare a frequentare gli spazi pubblici è un gesto di cura e libertà. L’iniziativa ha permesso alle persone ospiti di attraversare nuovamente il quartiere e riappropriarsi del parco vicino, diventato simbolo di una riconquista della quotidianità.
Nei giorni successivi alle prime uscite, molte persone hanno continuato a parlare dell’esperienza, manifestando il desiderio di ripeterla. Una di loro ha chiesto: «Direttore, quand’è che torniamo al parco?» Anche il passaggio nel quartiere ha suscitato curiosità tra chi passeggiava o si fermava a osservare: una vera occasione di relazione tra la struttura e la comunità.
Una giornata di gioia condivisa
La festa finale di sabato 10 maggio al Parco dei Laghetti di Corticella, con merenda e arrivo di tutti i gruppi, ha segnato un momento collettivo di grande valore. Non solo un’attività motoria, ma un tempo di condivisione, rinascita e apertura verso l’esterno.
Verso nuove esperienze all’aria aperta
Il successo dell’iniziativa ha già aperto la strada a nuove proposte: a San Biagio, frazione di Casalecchio di Reno, si sta progettando un ciclo di attività motorie al parco con la presenza del fisioterapista. Un segnale chiaro: la voglia di stare all’aperto non si ferma, e neanche quella di fare rete tra strutture, famiglie e territorio.