Persone giovani adulte con disabilità: risposte possibili
Con il progetto YoungCare, Cadiai ha partecipato a un progetto europeo dedicato a giovani adulte/i con disabilità e caregiver familiari. Una piattaforma online, interviste e moduli formativi per dare risposte più vicine alla realtà, valorizzando storie, bisogni e territori.

Come rispondere in modo efficace e tempestivo alle esigenze delle persone adulte non autosufficienti e delle persone che se ne prendono cura? È da questa domanda che ha preso avvio YoungCare, progetto europeo Erasmus+ che ha coinvolto partner internazionali, tra cui Cadiai, con l’obiettivo di costruire strumenti concreti per sostenere una fascia di popolazione spesso trascurata dalle politiche pubbliche.
Quando la disabilità arriva nell’età adulta
Il progetto si è concentrato su giovani adulte/i tra i 18 e i 64 anni con disabilità – soprattutto acquisite – e sulle persone che quotidianamente le affiancano nel percorso di cura. Un gruppo che rischia di restare ai margini: troppo “adulto” per i servizi giovanili, ma ancora escluso dalle misure previste per la terza età.
Quando un trauma o una malattia cambia la vita di una persona e della sua famiglia, servono informazioni tempestive e accessibili. Per questo, è stata sviluppata una piattaforma digitale multilingue, semplice da consultare. L’obiettivo? Offrire orientamento su assistenza, lavoro, mobilità, diritti, casa e tempo libero.
Il contributo di Cadiai
Attraverso il lavoro del Servizio Educativo Territoriale (SET), Cadiai ha partecipato attivamente alla ricerca e alla produzione dei contenuti del progetto. Ha mappato risorse e criticità del territorio emiliano, con un focus specifico su Bologna, raccogliendo testimonianze dirette e offrendo una fotografia attenta del contesto locale. Questo lavoro ha incluso l’analisi di dati e normative italiane, lo studio di buone pratiche già attivate, l’approfondimento dei limiti sistemici e delle carenze nei servizi, interviste narrative a persone con disabilità e a caregiver familiari, oltre alla creazione di moduli formativi dedicati.
Un quadro ricco, ma non privo di ostacoli
Le interviste hanno restituito bisogni chiari e ancora poco riconosciuti. Tra questi:
- assenza di dati strutturati sulle disabilità acquisite
- mancanza di sostegno psicologico per famiglie e professioniste
- difficoltà a trovare case adeguate nei tempi necessari
- limiti economici dovuti a pensioni insufficienti
- ostacoli nell’inserimento lavorativo
- scarsa preparazione dei servizi nel supporto alle persone migranti con disabilità
- forte preoccupazione per il “dopo di noi”.
Tutto ciò si traduce in un carico emotivo e assistenziale importante, che richiede risposte flessibili, su misura e innovative.
Una direzione da seguire
YoungCare ha messo in luce un vuoto, ma anche la possibilità di colmarlo. Il progetto dimostra che ascolto, collaborazione e condivisione di buone pratiche possono generare nuovi strumenti per accompagnare le persone in situazioni complesse.
Per Cadiai, è un ulteriore passo verso un welfare più umano, vicino alla realtà, costruito sulle storie e sui bisogni di chi vive la fragilità.
L’evento conclusivo del progetto YoungCare si terrà il 10 luglio 2025 presso la Fondazione Barberini. Un’occasione per conoscere i risultati e confrontarsi su nuove prospettive.
Informazioni per partecipare e il programma.