Rendiconto di Genere INPS 2024

Disuguaglianze strutturali e il ruolo della cooperazione sociale

Il Rendiconto di Genere INPS 2024 fotografa con chiarezza il divario esistente tra uomini e donne nel mondo del lavoro italiano, mettendo in evidenza disparità salariali, carriere discontinue e penalizzazioni pensionistiche che colpiscono in particolare le lavoratrici.

Secondo il rapporto, le donne in Italia continuano a trovarsi in condizioni di svantaggio in ambito lavorativo, familiare e sociale: il reddito medio annuo da lavoro dipendente è inferiore del 25% rispetto a quello degli uomini, un divario che si allarga ulteriormente in età pensionabile, dove le pensioni femminili risultano in media inferiori del 35%.

Questo fenomeno è dovuto a molteplici fattori strutturali che il rapporto mette in luce.

Disparità nel Mercato del Lavoro

Minore accesso a posizioni apicali: le donne occupano ruoli meno remunerati e hanno minori opportunità di carriera, con un forte squilibrio nella dirigenza e nei ruoli decisionali.

Carriere discontinue e lavoro part-time involontario: la maggiore incidenza del part-time tra le lavoratrici (spesso scelto per conciliare vita e lavoro in assenza di adeguate politiche di welfare) incide pesantemente sulla retribuzione e sui contributi pensionistici.

Segregazione occupazionale: le donne sono fortemente concentrate nei settori del welfare, dell’istruzione e della cura, ambiti essenziali per la società ma storicamente caratterizzati da basse retribuzioni rispetto ad altri comparti produttivi.

Impatto sulle Pensioni

Importi Pensionistici Inferiori: A causa di carriere lavorative più frammentate e retribuzioni più basse, le donne percepiscono pensioni mediamente inferiori rispetto agli uomini.

Accesso alle Prestazioni: Le condizioni lavorative svantaggiose influenzano negativamente l’accesso delle donne a determinate prestazioni previdenziali.

Carichi Familiari e Lavoro di Cura

Carico del lavoro di cura non retribuito: in Italia le donne dedicano in media oltre 5 ore al giorno al lavoro domestico e di cura familiare, un tempo più che doppio rispetto agli uomini. Questo incide sulla loro partecipazione al mercato del lavoro e sulla possibilità di accedere a percorsi di crescita professionale.

Il valore della cooperazione sociale

In un panorama caratterizzato da profonde disuguaglianze, le esperienze cooperative rappresentano un modello alternativo e più equo di organizzazione del lavoro. In particolare, il settore educativo e assistenziale è fortemente femminilizzato e si fonda su un sistema di competenze fondamentali per il benessere collettivo.

Nella nostra Cooperativa dove l’85% delle lavoratrici è donna lavoriamo per valorizzare queste competenze garantendo:

-Stabilità lavorativa e riconoscimento professionale, con contratti regolamentati che tutelano le lavoratrici e riconoscono il valore delle loro competenze.

-Percorsi di formazione e crescita professionale, per rafforzare le capacità tecniche e specialistiche in un settore strategico per la coesione sociale.

-Misure di conciliazione vita-lavoro, per contrastare il sovraccarico del lavoro di cura e favorire una maggiore equità tra generi.

Il Rendiconto di Genere INPS evidenzia quanto sia ancora necessario lavorare per colmare le disuguaglianze strutturali che penalizzano le donne nel mondo del lavoro. Per farlo, è indispensabile adottare politiche che riconoscano il valore economico e sociale delle professioni di cura, favorendo condizioni di lavoro più eque e una maggiore redistribuzione del carico di cura familiare.

Leggi qui per approfondire il Rapporto INPS