Note in merito alla realizzazione dei servizi per la prima infanzia da parte delle cooperative sociali

L’opinione di CADIAI sul tema della cosiddetta “privatizzazione”.

Si è sviluppato di recente nella nostra città un acceso dibattito intorno al tema della cosiddetta “privatizzazione” dei servizi per la prima infanzia, con particolare riferimento al ruolo della cooperazione sociale.

 
Credo sia giusto su questo tema esprimere la posizione di CADIAI dalle pagine del nostro giornale interno, a tutela della qualità dei servizi che noi eroghiamo e della professionalità dei soci e dipendenti che lavorano in questi servizi.
Questo giornale raggiunge infatti, oltre ai nostri soci e dipendenti, i nostri più diretti interlocutori: utenti e loro famiglie, enti committenti, sindacati, associazioni. Le riflessioni qui proposte sono quindi rivolte a tutti e vogliono essere una esplicitazione pacata ma chiara della nostra posizione in questo dibattito.

 

SUSSIDIARIETÀ

• Sono più di 10 anni che nel comune di Bologna le cooperative sociali, ed in particolare CADIAI, concorrono alla integrazione della rete dei servizi comunali per la prima infanzia, esattamente dal 1997/98, primo anno scolastico di funzionamento di “Progetto 1/6”.

• Da allora ad oggi i servizi di nido d’infanzia gestiti in modo globale da CADIAI a Bologna e provincia, sulla base di una concessione o di una convenzione comunale, sono diventati 14 e un altro è in via di realizzazione. La presa di posizione espressa recentemente da alcuni esponenti politici della nostra regione non fa quindi che portare alla luce una realtà nei fatti già esistente da tempo.

• Ogni anno scolastico questi servizi gestiti in modo globale da CADIAI accolgono circa 780 bambini, che vi accedono tramite le graduatorie comunali; le loro famiglie pagano le stesse rette che pagherebbero se utilizzassero un nido comunale. Si tratta infatti di servizi che fanno parte integrante dell’offerta educativa del Comune di Bologna e degli altri comuni del territorio, ne applicano il regolamento di servizio, si relazionano costantemente con il coordinamento pedagogico del quartiere o comunale; le educatrici e il personale ausiliario dei servizi accedono alle stesse offerte formative cui partecipano le dipendenti comunali così come è possibile per le dipendenti comunali partecipare alle iniziative formative organizzate da CADIAI; i lavori di documentazione prodotti, se idonei, vengono collocati nella Rete Regionale dei Centri di Documentazione dei servizi per l’infanzia.

• Se una delegazione straniera vuole visitare questi nidi (e accade spesso) dobbiamo informarne il Quartiere o l’Ufficio Scolastico del Comune; a questi uffici vengono inviate le programmazioni annuali e i report di servizio; siamo regolarmente sottoposti a verifica sul rispetto degli standard; si sviluppa una collaborazione fattiva che porta alla condivisione di iniziative importanti, come il progetto “Ali della Colomba” che da oltre due anni vede coinvolti CADIAI e Comune di Bologna, oltre ad ARCI e Regione Emilia Romagna, in un confronto molto intenso con la realtà dei servizi per la prima infanzia in Palestina.

 

QUALITÀ

• Trattandosi in molti casi di nidi nuovi, costruiti di recente con le più innovative soluzioni architettoniche ed energetiche, questi servizi offrono ai bambini un ambiente particolarmente confortevole e ricco di stimoli.

• Tutti i servizi hanno il sistema di gestione qualità certificato secondo la norma ISO 9001/2008 e la normativa specifica di settore UNI 11034.

• Il personale educativo e ausiliario possiede le qualifiche di base previste dalla normativa regionale: in molti casi le educatrici possiedono la laurea triennale specifica; fanno annualmente una media di 35,28 ore di formazione continua; trattandosi inoltre di personale giovane, ha al proprio attivo una forte motivazione ed una grande energia.

• È costantemente attivo un coordinamento pedagogico interno, che si confronta con i coordinamenti pedagogici di quartiere e partecipa alle iniziative del coordinamento pedagogico provinciale.

• Annualmente viene sondato il gradimento delle famiglie ed i risultati attestano un grande apprezzamento del nostro lavoro. Lo scorso anno scolastico, in una scala di valutazione da 1 a 10, i nidi  gestiti globalmente da CADIAI  hanno riportato l’89% di voti tra 8 e 10.

• I famigliari apprezzano molto anche la flessibilità e le innovazioni organizzative proposte, come il nido d’inverno (apertura nei giorni feriali durante le festività natalizie – nido Abba a Bologna e Balenido a Casalecchio) e il nido d’agosto (apertura nel mese di agosto, con possibilità di frequenza settimanale al nido Pollicino).

• La cooperativa si adopera costantemente per valorizzare e socializzare il lavoro educativo che viene fatto in questi servizi, attraverso momenti pubblici (presentazione del quaderno “Fili di partecipazione” il 15 aprile 2010) e scambi internazionali (Inghilterra, Danimarca, Spagna, Bosnia, Gerusalemme).

 

COSTI

• Il costo del personale delle cooperative sociali è indubbiamente più basso, ma noi applichiamo integralmente il CCNL di settore più alcune condizioni migliorative che garantiscono al nostro personale il miglior trattamento possibile.

• Il lavoro è garantito, con contratti a tempo indeterminato: nei suddetti  nidi a gestione complessiva, gli assunti a tempo indeterminato sono 217 a fronte di 22 assunti a tempo determinato.

• Il minor costo dei servizi gestiti dalle cooperative sociali (che si aggira mediamente intorno agli 11.500/12.500 euro annui a bambino contro i 14.500/15.000 di quelli comunali) è però dovuto anche ad una maggior efficienza organizzativa, derivata da un’organizzazione a “matrice”, che dà autonomia ai singoli servizi (che hanno un coordinamento amministrativo interno) supportandoli però con servizi centrali molto “vicini” e quindi capaci di dare risposte rapide.

• Non per questo però “facciamo miracoli”: è anzi necessario che ci venga pienamente riconosciuto il costo di realizzazione di questi servizi, cosa non sempre assicurata.

• Non siamo certo contrari ad un eventuale innalzamento del livello retributivo dei nostri soci/dipendenti, a patto però che ci sia pienamente riconosciuto degli enti committenti: attualmente lo stesso Comune di Bologna non ci ha riconosciuto l’aumentato costo del lavoro per il servizio di assistenza domiciliare agli anziani, dovuto dall’applicazione dell’ultimo rinnovo contrattuale, per altro già scaduto. Nei servizi nido, che funzionano a retta omnicomprensiva, riusciamo a ottenere margini risicati grazie ad una forte ottimizzazione delle gestioni sui servizi generali, che non ne compromette la qualità (anzi, da questo anno scolastico, grazie alla preziosa collaborazione di Camst, offriamo ai bambini un menù che possiede una percentuale di alimenti biologici tra il 91% e il 98%, nettamente superiore a quella fornita di norma dalle mense dei servizi comunali) ma relativamente ai costi del personale gli adeguamenti tariffari sono stati del tutto insufficienti.

 

 

Allora qual è il problema?

A parer mio il problema principale è la scarsità delle risorse disponibili, che sta incrinando la tenuta del sistema di welfare complessivo e ci chiama ad un radicale cambiamento. In questo contesto il problema non è la cooperazione sociale, che coniugando efficienza a qualità, può contribuire a trovare una soluzione, ma sono le politiche di gestione delle risorse definite dal governo centrale e meccanicamente riportate nel contesto bolognese da un’amministrazione necessariamente priva di vision politica.

Il problema è l’assenza di governo di questa città.


In questo frangente le cooperative sociali hanno viceversa dimostrato un grande senso di responsabilità, perché se non fosse per il loro impegno molti dei servizi oggi ancora attivi avrebbero chiuso i battenti da un pezzo.

 

Se non fosse stato per la loro capacità di progettare e fare investimenti, la rete dei servizi per la prima infanzia del comune di Bologna e di altri comuni della provincia non avrebbe mai raggiunto la capacità di risposta che ha ora.

 

 

Franca Guglielmetti
Presidente di CADIAI

 

(Tratto dal numero di dicembre 2010 di "Scoop", il trimestrale di CADIAI)