Cura, relazione e territorio
Un nuovo approccio alla demenza nel contesto domiciliare
Nel corso del biennio 2023-2024, Cadiai, in qualità di consorziata Aldebaran , è stata tra i protagonisti di un progetto innovativo dedicato all’assistenza domiciliare specializzata per persone con disturbi cognitivi. L’iniziativa nasce da una co-progettazione tra Distretto Pianura Ovest, Centro disturbi cognitivi (CDCD), UASS Ausl Bologna, Punto Unico Caregiver (PUC) di Asp Seneca e Consorzio Aldebaran con l’obiettivo di fornire un supporto concreto e altamente qualificato a chi, ogni giorno, si prende cura di un familiare con demenza. Il progetto ha rappresentato un modello di intervento centrato sulla persona e capace di rispondere in modo personalizzato ai bisogni sia della persona e del caregiver.
Una risposta concreta a un bisogno crescente
Le demenze, con la malattia di Alzheimer in testa, sono considerate una delle principali sfide di salute pubblica del nostro tempo. Di fronte a un progressivo aumento delle diagnosi, il sistema dei servizi ha il compito di innovarsi e offrire risposte che vadano oltre la sola dimensione sanitaria. È proprio in questo contesto che si inserisce il progetto, con l’intento di favorire la permanenza delle persone nel proprio ambiente di vita e, al tempo stesso, sostenere i caregiver familiari nel difficile compito quotidiano di cura.
Il cuore del progetto: formazione, affiancamento, relazione.
Centrale è stato il ruolo del caregiver, figura riconosciuta dalla normativa regionale e nazionale come fulcro della rete di cura.
A loro è stata dedicata una parte significativa del percorso, attraverso:
• 10 ore di affiancamento educativo per migliorare la comprensione della malattia e aumentare il senso di autoefficacia nella gestione quotidiana;
• 10 ore di attività pratiche personalizzate con la persona anziana, volte a stimolare le capacità residue e promuovere il benessere attraverso tecniche occupazionali e comportamentali.
Operatori e operatrici, appositamente formati e con esperienza nel lavoro con persone con disturbo neuro-cognitivo, hanno lavorato fianco a fianco con le famiglie offrendo, oltre all’ascolto e al supporto emotivo, strumenti e strategie per la conduzione di attività condivise a beneficio della persona fragile e del suo familiare. L’oss incaricato è stato supervisionato durante tutto l’arco del trattamento da uno psicoterapeuta così da facilitare l’individualizzazione dell’intervento sul livello di autonomia e sulle preferenze espresse dalla persona, ritarandolo continuamente in base al feedback ricevuto e riportato nel corso della supervisione.
Un progetto radicato nel territorio, pensato per evolvere
Uno degli elementi di maggiore innovazione del progetto è stata la collaborazione sinergica tra tutti gli attori della rete territoriale, che ha permesso di costruire percorsi assistenziali flessibili, sostenibili e replicabili, con l’obiettivo di ampliare la capacità di presa in carico e rafforzare ulteriormente il legame tra servizi domiciliari e rete sociosanitaria.
Un investimento sulla qualità della vita
Il progetto rappresenta un passo concreto verso un’assistenza domiciliare sempre più personalizzata e integrata, in grado di rispondere con competenza e sensibilità alle esigenze delle persone affette da demenza e dei loro caregiver. Un modello di intervento che, mettendo al centro la relazione e il contesto familiare, intende rafforzare il ruolo della comunità nella presa in carico delle fragilità e aprire la strada a nuove modalità di cura, orientate al benessere e alla dignità della persona e del caregiver.