Cosa c’entra Cadiai con Libera Terra?
50 anni di storie dai verbali di Cadiai
Di Tito Menzani
Libera Terra è una rete imprenditoriale che riunisce nove cooperative e un consorzio, che gestiscono terreni e strutture confiscati alle mafie nel Mezzogiorno. Lo scopo è promuovere un sistema economico virtuoso e sostenibile, basato sulla legalità e sulla giustizia sociale. Il raggiungimento di tali obiettivi viene perseguito attraverso il recupero sociale e produttivo dei beni sottratti alle mafie, la creazione di cooperative in grado di generare occupazione ed esternalità positive, e la realizzazione di prodotti agroalimentari biologici di elevata qualità.
Tra gli storici nemici della Mafie ci sono cooperatori e cooperatrici, alcuni dei quali pagarono con la vita la propria scelta di legalità. Ricordiamo Bernardino Verro, Placido Rizzotto e Pio La Torre. Nel 1994, dopo gli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per iniziativa di don Luigi Ciotti, nacque l’associazione Libera. Gli scopi erano la creazione di una comunità alternativa alla criminalità organizzata, incentrata sulla cultura della legalità democratica, nonché sulla memoria delle vittime innocenti di mafia, anche con l’istituzione della giornata dedicata del 21 marzo.
Nel 1996, fu approvata la legge n. 109 per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Vale a dire che lo Stato non si sarebbe limitato a espropriare terreni e simili alle famiglie ndranghetiste o camorriste, ma li avrebbe affidati a cooperative nate oppositamente per evitare di lasciare tali asset inutilizzati. Nel 2001, fu fondata la prima esperienza in assoluto in tal senso, ovvero la Cooperativa agricola Placido Rizzotto, nel Corleonese. Di qui, l’istituzione del marchio etico Libera Terra e la crescita progressiva della rete di esperienze similari. Ma si trattava di una gemmazione abbastanza fragile, perché tali cooperative pagavano l’inesperienza e l’ancora scarsa attitudine imprenditoriale.
Nel 2006 si ebbe la svolta. Nacque l’agenzia Cooperare con Libera Terra, supportata da grandi cooperative del Centro-nord, non tanto sul piano economico, ma commerciale, organizzativo e di qualificazione dei prodotti. Tra le realtà coinvolte c’era anche Cadiai. In una seduta del consiglio di amministrazione del 12 aprile 2006, la presidente Rita Ghedini informò del progetto Cooperare con Libera Terra. Fu deliberato all’unanimità di partecipare alla sua costituzione «per dare pieno sostegno alle menzionate iniziative, che hanno lo scopo di sviluppare nuova cooperazione in contesti così difficili del nostro paese».
Alcuni anni dopo, Cadiai avrebbe maturato una partnership strutturata con la Cooperativa Terre Joniche, nata nel 2013 per gestire i terreni confiscati alla ‘ndrangheta nel Crotonese. Avrebbe realizzato progetti di turismo responsabile e attività di agricoltura sociale, in regime biologico, con produzioni inserite nel circuito dei prodotti a marchio Libera Terra.
Oggi le Mafie continuano ad essere economicamente forti, ma hanno subito un significativo arretramento sul piano culturale. Non hanno più quel monopolio del territorio che in alcune province era così evidente soprattutto perché, in quegli stessi comprensori, esistono delle alternative, ovvero degli spazi – economici, civili, sociali, sportivi – che danno voce a tutti coloro che si identificano con i valori della democrazia e della giustizia sociale. In quell’oramai lontano 2006, Cadiai ebbe la lungimiranza di comprendere che si trattava di un progetto a medio-lungo termine, ma che valeva la pena di investirvi delle risorse perché – con costanza, pazienza e caparbietà – queste hanno maturato buoni frutti.
Quest’anno insieme all’Agenzia Cooperare con Libera Terra abbiamo deciso di sostenere F.l.L.I., il Festival dell’informazione libera e dell’impegno organizzato da Libera Bologna
Dal 5 al 7 dicembre saranno tanti gli eventi per raccontare il territorio, per parlare di mafie e criminalità, di inchieste e approfondimenti insieme a molte e molti ospiti che arricchiranno la nona edizione del Festival.
Per maggiori info potete trovare il programma qui.