Adolescenza e salute mentale

Due progetti tra storiche competenze e vocazione sperimentale.

Dopo l’emergenza Covid le richieste di aiuto e di presa in carico dei Servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza hanno registrato un trend in salita. Ma il fenomeno era in crescita ben prima dell’era Covid: dal 2011 al 2018 i minori assistiti sono aumentati del 46%.

Il lavoro a fianco delle persone con disagio psichico è parte della storia della nostra Cooperativa. Nel 1991 Cadiai inaugurò, in via Sant’Isaia, il primo “Gruppo appartamento” destinato ad accogliere alcune persone provenienti dall’Ospedale Psichiatrico Roncati, in via di chiusura. Erano anni di trasformazione della psichiatria che, ancora sotto l’influenza di Basaglia, seguiva strade innovative orientate all’accoglienza e all’ascolto della malattia mentale.
Da allora Cadiai non ha mai smesso di proporre e gestire percorsi sperimentali mettendo a disposizione le proprie professionalità e il valore di un’esperienza pluridecennale.
E tornando all’adolescenza vogliamo raccontare due progetti che racchiudono la volontà e la capacità di affrontare il problema della salute mentale giovanile mettendo in rete le tante risorse del nostro territorio.

Spazio ForTeen, un laboratorio in Cirenaica.

ForTeen è stato inaugurato nel settembre 2023. Si tratta di un laboratorio dedicato a giovani tra i 17 e i 24 anni in situazione di disagio psichico che devono affrontare la delicata fase di transizione dall’assistenza del servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (NPIA) verso il Servizio di Salute Mentale Adulti. Un passaggio potenzialmente destabilizzante.

Le professionalità di Cadiai operative in questo progetto provengono da venti anni di lavoro nel centro diurno diretto dal dottor Stefano Costa all’interno dell’Ospedale Maggiore con adolescenti in situazioni acute in carico alla NPIA.
Il loro compito è garantire integrazione tra sanitario e sociale con interventi personalizzati e tempestivi per aiutare le ragazze e i ragazzi a superare ostacoli e insicurezze nella fase di reinserimento nel territorio.

ForTeen è un luogo sicuro dove l’equipe di esperti Cadiai lavora con piccoli gruppi consentendo a ognuno di sperimentare strategie di adattamento senza pressioni o richieste performative. ForTeen non si limita a seguire il precorso di transizione ma si propone come riferimento per le famiglie, le scuole, le associazioni e altre realtà di socializzazione presenti sul territorio.

In questo spazio protetto, e potendo contare su una rete di relazioni e di risorse, le ragazze e i ragazzi intervengono sulle loro disfunzionalità quotidiane attraversano esperienze di emancipazione, imparano a gestire le proprie emozioni e comportamenti, sviluppano capacità latenti.

Le attività del laboratorio vanno dagli interventi clinici al supporto scolastico, dalle terapie individuali e di gruppo agli incontri di rete. È possibile frequentare corsi di musica, di ceramica, di scrittura creativa e multimediale, praticare giochi on-line e giochi di ruolo durante i quali stimolare relazioni e strategie di interazione. Si seguono anche attività outdoor, a contatto con ambienti naturali, dove è possibile mettere in gioco il corpo in modo immersivo per rinforzare l’apprendimento esperienziale.

Un percorso di co-costruzione che agisce sugli interessi delle ragazzi e dei ragazzi per facilitare una loro migliore attitudine alla vita sociale.

Una musica che può fare molto.

Un’altra nota che abbiamo fatto risuonare sulla corda giusta è il laboratorio “Una musica può fare…”.
Finanziato dal fondo europeo PON Metro, all’interno del progetto Exit Strategy, il laboratorio “Una Musica può fare…” è una collaborazione di Cadiai con il Museo Internazionale della Musica di Bologna e l’Associazione Labù. L’obiettivo è ampliare l’offerta dei laboratori attivati per il SAS (Servizio di Aggancio Scolastico) del comune di Bologna e per offrire un nuovo spazio di opportunità.

Attivato ormai due anni fa il percorso si è concluso a settembre 2023, dopo un’intensa attività con ragazze e ragazzi fra i 12 e i 17 anni. In gruppo o individualmente, affiancati da un’educatrice e un tecnico musicale, le/i giovani pazienti hanno lavorato nel laboratorio di produzione musicale digitale, acquisendo competenze sia trasversali che specifiche legate all’utilizzo di un particolare software utile alla creazione digitale di prodotti musicali e field recording.

La medicalizzazione è scivolata in secondo piano per lasciare spazio alla possibilità di vedersi e sentirsi capaci e competenti e ritrovare così il desiderio di rimettersi in gioco nonostante le difficoltà. I soggetti coinvolti erano infatti in condizioni di psicopatologia grave e, proprio per questo, si è scelto di approcciare la fragilità con la metodologia della “richiesta zero”, lasciando che ognuno affrontasse il percorso secondo propri tempi e modi. Da un punto di vista pedagogico è fondamentale il processo e non il risultato, perché è nel processo che avviene il cambiamento.

I nostri educatori hanno costruito nel tempo un rapporto di fiducia, guidando e anche lasciandosi guidare, in un’atmosfera di scambio e di accoglienza. Ogni ragazza e ragazzo si è sentito parte di un gruppo, accolti senza giudizi e pregiudizi.

Il laboratorio è uno spazio di libertà di espressione: una libertà che, per come la intendiamo, passa attraverso diversi canali comunicativi, da quello verbale a quello estetico. In questo spazio che funge da “contenitore” emotivo, il tentativo è stato quello di infondere nei giovani pazienti più fiducia in sé stessi per poter proseguire il proprio percorso di cura iniziando ad affacciarsi al mondo con più sicurezze.

Spazio ForTeen