Each: un progetto europeo per crescere sostenibili
Il progetto ha portato nelle scuole d’infanzia Cadiai la Philosophy for Children, per educare bambine e bambini alla sostenibilità, al pensiero critico e all’uso consapevole delle tecnologie digitali. Un ciclo di 10 incontri per costruire insieme la cittadinanza ecologica.

Si chiama Each – Prima infanzia e percorsi di cittadinanza sostenibile nell’era digitale il progetto internazionale Erasmus+ che coinvolge Cadiai insieme all’Università di Bologna e all’associazione Filò. L’obiettivo è promuovere, sin dai primi anni di vita, una cultura della sostenibilità ambientale attraverso pratiche educative collaborative tra cui la Philosophy for Children e strumenti digitali.
Each riunisce partner da cinque Paesi europei – Italia, Portogallo, Polonia, Slovenia e Germania – e propone un approccio nuovo per aiutare bambine e bambini a sviluppare consapevolezza, pensiero critico e senso di connessione con la natura.
Guardare, toccare, immaginare, discutere
Grazie alla Philosophy for Children e all’esperienza delle professioniste dell’associazione Filò, nei gruppi coinvolti si è creata una vera e propria “comunità di ricerca” a misura di bambine e bambini. Le attività partono da esperienze autentiche e stimolanti – come osservare elementi naturali, manipolarli, fotografarli, esplorarli con Google Earth – per dare vita a dialoghi ricchi di stupore, domande e ipotesi, spesso più preziose delle risposte.
Non si tratta di trasmettere nozioni o regole, ma di accompagnare un processo di scoperta che coinvolge non solo la mente, ma anche il corpo e le emozioni. Le tecnologie digitali, usate come strumento e non come fine, hanno contribuito a rendere l’esperienza più immersiva e coinvolgente, attivando la curiosità e la partecipazione.
Digitali, ma con senso critico
Nel progetto Each, il digitale è stato utilizzato come strumento di esplorazione, non di consumo. Ogni tecnologia – dalle fotocamere a Google Earth – è diventata un mezzo per stimolare domande, ipotesi, stupore. Durante un’attività, la vista satellitare si è alzata fino a mostrare l’intero pianeta: le bambine e i bambini hanno chiesto come fosse possibile scattare una foto così, hanno immaginato razzi con telefoni agganciati o scartato – tra risate – l’idea di una macchina fotografica legata a una zampa d’uccello.
L’esperienza digitale ha coinvolto anche la sfera emotiva e sensoriale: guardando le immagini, qualcuno ha detto “brrr, fa freddo”, o “fa molto caldo”, come se i sensi avessero viaggiato insieme allo sguardo. Una conferma che il pensiero critico e il contatto con il mondo possono nascere anche da strumenti digitali, se usati con intenzionalità e cura.
Cosa abbiamo imparato
La prima fase del progetto si è conclusa ad aprile 2025, coinvolgendo due scuole dell’infanzia Cadiai (Abba e Progetto Unosei), 35 bambine e bambini in 3 gruppi e un ciclo di 10 incontri per ciascun gruppo. Le sessioni, coordinate da Filò sotto la supervisione scientifica dell’Università di Bologna, hanno confermato che:
- Le tecnologie digitali possono stimolare l’attenzione e la meraviglia, anche nei più piccoli
- Il pensiero critico e il dialogo si costruiscono nel tempo e vanno sostenuti con continuità
- La sostenibilità si trasmette meglio attraverso l’emozione e l’esperienza, non con la morale adulta.
Verso nuove domande
A ottobre 2025 prenderà il via la seconda fase di sperimentazione. Nel frattempo, le esperienze raccolte saranno rielaborate e condivise in un documento di buone pratiche, per diffondere a livello europeo un modello educativo che mette al centro la partecipazione, la cura del mondo e lo sviluppo di una cittadinanza ecologica fin dalla prima infanzia.