Sessualità e disabilità intellettiva: un percorso di empowerment condiviso
Dal Congresso EAMHID 2025 le esperienze e le proposte di Cadiai per un’educazione affettiva e sessuale realmente inclusiva.
Dal 18 al 20 settembre 2025 Cadiai ha partecipato al 15° Congresso europeo sulla salute mentale nella disabilità intellettiva (EAMHID), che si è svolto a Ghent, in Belgio.
Un appuntamento che rappresenta un punto di riferimento internazionale per il confronto e la condivisione di esperienze tra figure professionali, famiglie e persone con disabilità intellettiva, in un’ottica realmente inclusiva e partecipativa.
Anche quest’anno, infatti, le persone con disabilità non sono state semplici destinatarie degli interventi, ma hanno preso parte attiva a tutte le fasi del congresso: dalla preparazione, alla conduzione, fino ai momenti di discussione.
Portare la voce dell’affettività e della sessualità
Cadiai ha scelto di dare visibilità a un tema ancora poco trattato: la salute affettiva e sessuale delle persone con disabilità intellettiva.
I nostri colleghi Ilenia Posteraro, pedagogista e coordinatrice di servizi educativi, e Stefano Grassi, psicoterapeuta e responsabile del coordinamento scientifico dell’Area Non-Autosufficienza, hanno guidato un workshop dedicato a questo tema, partendo da un presupposto fondamentale: la salute sessuale è un diritto umano riconosciuto dall’OMS, che riguarda tutte le persone.
Garantire questo diritto significa assicurare opportunità di educazione e strumenti per vivere la sessualità in modo consapevole, sicuro e rispettoso.
Dalla ricerca alla pratica educativa
Il contributo di Cadiai e dell’Associazione Territoriale per l’Integrazione Passo Passo ha permesso di portare al congresso esperienze reali raccolte nei servizi, attraverso:
- sei focus group e cinque interviste semistrutturate con persone con diversi livelli di disabilità intellettiva, caregiver formali e informali;
- la collaborazione attiva di famiglie e professionisti.
Queste testimonianze hanno evidenziato un forte bisogno educativo sul tema, sia da parte delle persone con disabilità che delle loro famiglie. Allo stesso tempo, il coinvolgimento del pubblico al workshop ha confermato quanto il settore socio-educativo riconosca l’urgenza di programmi inclusivi e specifici, capaci di offrire non solo conoscenze teoriche ma anche competenze pratiche e strumenti per costruire relazioni affettive e sessuali sane e soddisfacenti.
Un modello inclusivo: Intervention Mapping
Per rispondere a questa sfida, Cadiai ha presentato il modello “Intervention Mapping”, un approccio che permette di progettare interventi di educazione alla relazione e alla sessualità basati su:
- evidenze scientifiche e teorie consolidate;
- il coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder in ogni fase di sviluppo;
- modalità di valutazione e implementazione strutturate.
L’obiettivo è promuovere una Relationship and Sexuality Education (RSE) realmente inclusiva, che tenga conto dei diritti sessuali, dell’identità di ciascuno e anche della dimensione del piacere, troppo spesso trascurata in favore di una logica esclusivamente preventiva.
Conclusione
L’educazione affettiva e sessuale è un percorso condiviso che rafforza diritti, autonomia e consapevolezza. Cadiai continuerà a lavorare insieme a persone con disabilità, famiglie e professionisti per promuovere interventi concreti, inclusivi e basati sull’esperienza di chi vive quotidianamente queste sfide.