S.Isaia 96 – Una casa per uscire

La storia del gruppo appartamento in mostra nella piazza coperta della Sala Borsa dal 16 al 28 giugno.

Le foto raccolte in questa mostra raccontano la storia, lunga più di venti anni, di un servizio sociale.
Si tratta di un gruppo appartamento, ovvero una casa in cui vengono accolte, perché vi trascorrano la loro esistenza, persone che non possono vivere nelle loro famiglie di origine e non sono in grado di crearsene  una da sé.

In questo caso particolare, il Gruppo Appartamento situato in via Sant’Isaia n. 96, aperto nel giugno del 1986, accoglieva cinque persone disabili provenienti dall’ex Ospedale Psichiatrico “Francesco Roncati”, dove avevano trascorso dai venti ai trent’anni della loro vita.

Nel 1990 CADIAI, in collaborazione con l’Unità Sanitaria Locale n. 27, organizzò una mostra fotografica dal titolo “S.Isaia oltre il ‘90 – Presentazione di una esperienza di deistituzionalizzazione” che documentava, grazie al sapiente lavoro del fotografo Orlando Strati, la nascita di questo servizio e “l’uscita” dal manicomio.

 

Oggi, trascorsi 23 anni dall’apertura del servizio, il Gruppo Appartamento di via Sant’Isaia n. 96, pur avendo mantenuto lo stesso nome, si è trasferito presso il Centro Sperimentale Polifunzionale “Alessandro Ancona”, in via Portazza n. 5, ed accoglie persone molto diverse da quelle originarie: si tratta di sei giovani con lievi disabilità, che hanno l’opportunità di uscire dalle loro famiglie di origine, così come fanno tutte le persone loro coetanee, e di vivere una vita autonoma, seppur con qualche aiuto e sostegno da parte degli operatori.

 

Diversi utenti, diverso luogo, stesso obiettivo.

 

E’ stata questa semplice constatazione a spingere CADIAI a rispolverare la mostra organizzata nel 1990 ed a completarla con brevi inserti fotografici che documentano la situazione attuale: si è voluto dare l’idea del modo in cui il servizio “Gruppo Appartamento di Via Sant’Isaia n. 96” si è evoluto ed ha saputo corrispondere alle esigenze in divenire della comunità sociale per cui è chiamato ad operare, tenendo però fede al proprio originario obiettivo.

 

Si è voluto al contempo documentare, seppur con un unico scatto, la vita attuale dei vecchi inquilini, dare testimonianza del fatto che “l’esperimento è riuscito”, che queste persone, seppur ormai avanti negli anni, continuano a vivere una vita sociale piena, fuori dall’istituzione totale, in piccole comunità dove la dimensione relazionale è quanto più possibile simile a quella domestica e famigliare.

La mostra fotografica si articola in due parti.

La prima documenta il periodo successivo all’uscita dall’Ospedale Psichiatrico “Roncati” attraverso le fotografie di Orlando Strati del 1990, suddivise in temi rappresentativi di alcuni contesti e momenti di vita particolarmente significativi: l’uscita, la casa, la tavola, le faccende domestiche, il tempo libero, la cura della persona, il quartiere, Casa dei Boschini, il parco, la piscina, l’orto.

La seconda parte, con fotografie realizzate da Gilberto Veronesi, documenta invece la situazione attuale: del servizio con i suoi nuovi ospiti, e degli ospiti di allora nei servizi che li ospitano oggi. Emerge così evidente la rete dei servizi che è oggi attiva per le persone disabili, e della quale fanno parte i gruppi appartamento gestiti da Solidarietà familiare e da Casa Santa Chiara, la residenza socio riabilitativa “Casa Rodari”, gestita da CADIAI, la casa protetta per anziani “Sandro Pertini”, gestita da GERSA.

 

Il catalogo della mostra, pubblicato dalla casa editrice CLUEB di Bologna,  fa parte della  collana “Esperienze ed immagini cooperative” curata dal Centro Italiano di Documentazione della Cooperazione e l’Economia Sociale.


Questa nostra iniziativa ha avuto la collaborazione e il patrocinio dell’Azienda USL di Bologna, della Provincia di Bologna e del Comune di Bologna.