Diamoci la mano

Un’esperienza di integrazione delle differenze al nido "Tana dei Cuccioli" di San Lazzaro.

 

PARTENDO DALLA FINE

In occasione del Convegno organizzato a Bologna dal Consorzio Pan dal titolo “Le sfide dell’integrazione culturale nei servizi della prima infanzia”, il nido Tana dei Cuccioli di San Lazzaro di Savena, presenta una esperienza educativa realizzata durante l’anno scolastico 2007/08 in collaborazione con il Centro di Documentazione di Bologna. L’esperienza per il nido è stata piuttosto significativa: ha richiesto l’impegno di due educatrici (MariaPia Mazzanti e Karima Nbigui) che hanno svolto da interfaccia con il Centro di Documentazione per tutta la durata  del progetto, oltre che il coinvolgimento dell’intero collettivo per la sua realizzazione.

 

IL TEMA

Le educatrici del nido riflettono sull’aumento della presenza di bimbi al nido che hanno almeno un genitore non italiano. Nella sezione delle farfalle e dei pesciolini ci sono quattro bimbi albanesi e nella sezione delle coccinelle una bimba marocchina, una rumena e una tedesca. Spesso quando i genitori sono entrambi provenienti da altri paesi, le difficoltà della non conoscenza della lingua, diventano un ostacolo alla comunicazione e quindi alla capacità del nido di riuscire ad accoglierli e coinvolgerli. Nel frattempo una delle due educatrici che sta svolgendo il corso sulla documentazione, di origine marocchina, sta efficacemente svolgendo il ruolo di “facilitatrice” delle relazioni durante l’inserimento, in un’altra sezione, di una bimba proveniente dal Marocco.
L’idea di un progetto che colga questi nessi e che trasformi quindi le difficoltà in possibili risorse si delinea gradualmente. Si pensa ad un progetto nel quale i genitori di bambini stranieri possano effettuare degli incontri con i bimbi del nido narrando una storia o una filastrocca nella lingua originale, come primo passo per conoscersi, per “darsi la mano” appunto.

 

LE TAPPE DEL PROGETTO

Il progetto si declina in tre tappe fondamentali:

 

Interviste ai genitori

Inizialmente si è trattato di preparare alcune domande da sottoporre ai genitori di bambini provenienti da altri paesi che si sono resi disponibili. L’intervista viene fatta a cinque mamme: mamma di S. (Marocco), mamma di E. (Tedesca), mamma di C. (Albania), mamma di R. (Albania), mamma di S. (Romania), allo scopo di attivare un dialogo per conoscere feste, tradizioni, cibi di questi paesi. Durante l’intervista si chiede al genitore la sua disponibilità nel realizzare l’incontro al nido con i bambini.

 

Gli incontri di canto e/o lettura con i bambini

Tre mamme danno la loro disponibilità per venire al nido a proporre filastrocche cantate e/o narrate. Gli incontri si svolgono nel mese di marzo 2008, nel salone di psicomotricità del nido. Tutti i bambini delle tre sezioni e le educatrici si siedono sui tappeti e sui divani. Una delle educatici diventa figura di “riferimento” per la mamma e la supporta durante lo svolgimento dell’incontro. La mamma tedesca canta una filastrocca mimata nella sua lingua e successivamente la canta in italiano; la mamma marocchina legge delle filastrocche con un supporto audio e prepara inoltre, l’hennè per fare i tatuaggi. Con l’aiuto di Karima, l’educatrice di origine Marocchina, viene allestito lo sfondo con teli, veli e cuscini. La mamma albanese ha raccontato due storie “il lupo e i sette capretti ed i tre porcellini” nella sua lingua.
Dopo ogni incontro le educatrici a turno fanno interviste alle altre per fare emergere e conoscere i vissuti rispetto alle aspettative ed alla sperimentazione delle esperienze. (a) …Credevamo che i bambini essendo piccoli non ce la facessero. Era una esperienza nuova, piena di emozione, molto curiosa e interessante, questo momento è stato vissuto quasi magicamente. I bambini erano tutti attenti e attratti dai nuovi suoni, dalla musica e dai gesti…; (b) Ci è piaciuta molto la preparazione ambientale: tende, cuscini, profumi…; Ci ha fatto “teletrasportare” in un angolo magico dell’Oriente, creato   apposta per noi. – Bellissima la parte dedicata ai tatuaggi (c) Per quanto riguarda l’ultimo incontro è stato un po’ caotico, perché la mamma non aveva preparato la storia  (il lupo e i setti capretti) ed ha dovuto improvvisare. – Ha narrato due storie lunghe, i racconti non erano adatti alla fascia di età dei bambini.

 

Festa di primavera e fine anno

L’esperienza viene riproposta durante la festa di primavera da parte della mamma Marocchina e Tedesca. Purtroppo piove e quindi la confusione mina parzialmente l’esito della festa, che comunque viene apprezzata in particolare – ma non solo – per la proposta delle specialità culinarie degli altri paesi. I bambini sono  molto attenti anche quando il vociare dei grandi si fa sentire.
Durante la festa di fine anno (anche questa con la pioggia) viene esposto tutto l’itinerario dell’esperienza tramite cartelloni contenenti immagini e narrazioni. Si tiene traccia anche in questo caso sia delle parole delle educatrici (…Molto bella anche se il maltempo ci ha costretti a fare la festa dentro, però l’affluenza dei genitori è stata molto sentita e ci hanno dimostrato l’affetto per tutto quello che abbiamo fatto per i loro bambini…. Il progetto di quest’anno ha dato un una luce nuova al nostro asilo portando novità, gioia e trasmettendo tante cose positive da riportare anche per gli anni a venire all’interno dell’asilo…. ), sia di quelle dei genitori (….Grazie mille a tutte le maestre e le Dade che, anche tramite la festa,  hanno fatto conoscere ai nostri piccoli cuccioli tante cose nuove; Mi ha fatto molto piacere constatare che attraverso iniziative come la festa hanno fatto conoscere ai  nostri piccoli cuccioli tante cose nuove….);
Alla fine del percorso viene compilato dalle educatrici un questionario sull’esito complessivo del progetto. Gli incontri con la mamma tedesca e quella marocchina sono sembrate esperienze integranti, mentre l’incontro con la mamma albanese ha funzionato meno (la mamma non si era preparata, la comunicazione non ha funzionato, ecc.). Maggiori perplessità sono emerse invece rispetto al coinvolgimento dei genitori, in particolare quelli italiani che sono sembrati un po’ ai margini del progetto. Infatti alcuni suggerimenti delle educatrici dicono che sarebbe auspicabile “…creare un coinvolgimento maggiore anche fra i genitori italiani che mi sembra siano rimasti ai margine dell’esperienza e …Di non fare esibire solo genitori stranieri da soli, ma di creare progetti di integrazione e di  gruppo tra genitori delle varie nazionalità”.

La pioggia ha accompagnato tutte le feste relative al progetto, ma si sa… “Festa bagnata… festa fortunata!”

 

Il gruppo di lavoro del nido  Tana dei Cuccioli con la collaborazione dei  coordinatori
Pedagogici Silvia Travaglini ed Enrico Mantovani