In CADIAI la parità di genere è ora certificata

Da 50 anni l’impegno costante della Cooperativa
per l’emancipazione, la crescita, personale e professionale, delle donne.

La Cooperativa sociale CADIAI di Bologna ha ottenuto la certificazione di genere per la capacità di garantire la parità di genere nell’ambiente lavorativo, grazie ai risultati raggiunti nelle sei macroaree oggetto di valutazione: cultura e strategia, governance, processi del personale, opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. La certificazione è stata rilasciata da Uniter, fra i primi enti abilitati a certificare la conformità alla PdR 125 a (certificazione di genere).

La certificazione ottenuta sancisce il percorso intrapreso da CADIAI fin dalla fondazione – afferma Giulia Casarini, Presidente CADIAI –. Nei suoi 50 anni di attività, l’impegno per l’emancipazione, la crescita, personale e professionale, delle donne e, di conseguenza, di una società più giusta è STATO costante. Se il lavoro di cura è prettamente femminile come ci dicono i dati, la nostra Cooperativa da sempre si è impegnata perché questo dato di fatto significasse formazione, cultura del lavoro e riconoscimento salariale anticipando, spesso e volentieri, le normative nazionali e locali. 
Un paio di esempi tra tutti – spiega la Presidente CADIAI –: il superamento del salario convenzionale nel 1981 per passare alla retribuzione piena che la normativa avrebbe previsto solo molti anni dopo; o la tutela della maternità che, per le socie CADIAI, vede l’integrazione al 100% per il periodo di assenza obbligatoria o per assenze per lavoro a rischio. Sono scelte che non si collocano in mere parole, ma che implicano un peso economico, un carattere distintivo della nostra realtà che, negli anni più complessi, ha richiesto impegno e determinazione perché potessero essere mantenute.
Sono scelte che raccontano di noi, della nostra idea di società anche i congedi per matrimonio e unione civile deliberati quando ancora la legge nazionale non li riconosceva o il riconoscimento del congedo parentale per coppie omogenitoriali.
La certificazione che abbiamo ottenuto – conclude Casarini – si colloca quindi in questo nostro agire e attesta, nero su bianco, la concretezza delle attenzioni, attività, orientamenti che hanno guidato la Cooperativa sin qui”. 

Il “Piano triennale per la parità di genere e le pari opportunità 2023-2025” – messo a punto dal Comitato per le Pari Opportunità della Cooperativa – prevede, tra i diversi obiettivi, la promozione di percorsi di ampio respiro, come la formazione e la sensibilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori sul tema della parità di genere, con focus particolare sulla prevenzione delle molestie nei luoghi di lavoro e sul favorire l’utilizzo di un linguaggio equo ed inclusivo a tutti i livelli dell’organizzazione, ma anche più specifici e mirati come l’introduzione della carriera “Alias”, vale a dire della possibilità per il personale di comparire nella burocrazia interna alla Cooperativa con il nome che corrisponde alla propria identità di genere anche se diversa da quella anagrafica, senza che questo incida sui riferimenti legali.