Coop sociali: un mondo al femminile

La testimonianza di CADIAI nel docu-film di Legacoopsociali.

In Italia l’occupazione femminile si aggira intorno al 50% e soltanto il 9% delle donne riveste ruoli dirigenziali. Nel settore della cooperazione sociale le percentuali sono notevolmente diverse, a fronte di un 75% di donne occupate, il 55% è presente nei consigli di amministrazione e il 40% è parte della direzione nazionale.

Una differenza che ha motivi precisi raccontati in “Futura – Femminile plurale per la nuova economia”, docu-film prodotto da Legacoopsociali.

Una storia che parla di realtà in cui il lavoro si coniuga con i tempi e i diritti femminili e dove la “sindrome di Cenerentola” viene superata dalla comprensione e dal rispetto dei ritmi necessari ad una donna, mamma, compagna.

Tra i protagonisti del cortometraggio c’è la più antica cooperativa sociale, la CADIAI di Bologna, fondata nel 1974 da un gruppo di badanti, con capofila Vittoria Lotti, determinate a fornire servizi non solo alle famiglie “bene” ma anche a tutte le persone che ne avessero avuto bisogno. L’obiettivo era duplice aiutare le donne che senza il loro aiuto non avrebbero avuto la possibilità di lasciare la famiglia e andare a lavorare, dare un’occupazione stabile alle donne che passavano di famiglia in famiglia senza avere certezze.

Una cooperativa  nata totalmente in rosa e che ancora oggi è prevalentemente al femminile: il presidente e il direttore generale sono donne, così come lo è l’83% dei 1300 occupati.

A 40 anni dalla fondazione, CADIAI si occupa a Bologna e provincia di servizi sociali, sanitari ed educativi dall’infanzia alla terza età ed è tra le realtà più innovative per quel che riguarda il welfare aziendale. In questo ambito affianca le imprese per garantire ai lavoratori benefit che vadano a vantaggio del rapporto tempo / lavoro / vita: dal nido aziendale alla scontistica sui servizi  offerti dalla Cooperativa come ad esempio i nidi, l’assistenza domiciliare e le residenze per anziani oltre al supporto e alla gestione diretta di specifici servizi che altre aziende mettono in campo per i propri lavoratori, per esempio centri estivi con posti riservati.

Da anni, inoltre, CADIAI è in prima linea nella partecipazione a progetti internazionali in ambito europeo e non solo. Ed è punto di riferimento per delegazioni provenienti dall’estero, come ad esempio dalla Corea, che scelgono CADIAI per studiare quello che viene considerato un vero e proprio modello di gestione del sociale.

La Cooperativa  gestisce 10 residenze per anziani in condizioni di non autosufficienza, 5 centri diurni per anziani con autonomia limitata e offre assistenza domiciliare qualificata. Dirige inoltre 25 nidi d’infanzia e promuove progetti d’integrazione scolastica per bambini e alunni disabili. Tra i servizi per i disabili gestisce 5 strutture residenziali e 5 diurne e interventi a domicilio per conto dell’Azienda Usl.

In svariati casi, le attività del Settore Educativo di CADIAI, nello specifico la costruzione e gestione di nidi d’infanzia, entrano in operazioni di project financing portate avanti dal comune e da enti pubblici di Bologna e della provincia in collaborazione con la Cooperativa.

“L’essere donna oggi rappresenta ancora uno svantaggio nel mondo del lavoro – afferma  Franca Guglielmetti, Presidente CADIAI -, soprattutto nei contesti di rappresentanza e nella politica. Non è così nel settore della cooperazione dove le capacità relazionali sono fondamentali. Gli uomini prendono il sopravvento nell’attimo, ma nella continuità il valore della donna emerge. L’importante è che l’organizzazione in cui lavora sia in grado di favorire i suoi ritmi. Se una mamma deve andare a prendere i bambini a scuola deve poterlo fare, senza brusii e commenti. Perché dovrebbe rinunciarci? E’ il lavoro che si deve adattare alle sue esigenze, non il contrario”.

Una maggiore sensibilità e la capacità di lavorare con una formula orizzontale basata sulla condivisione dei compiti spiegano, inoltre, stando alle testimonianze del video, la elevata presenza di donne nel mondo della cooperazione sociale. Un settore in cui il profitto non è tutto e la soddisfazione e il rapporto con gli utenti vengono al primo posto.

Oltre alla voce di Franca Guglielmetti, il video raccoglie le testimonianze di Alessandra Garavani, presidente della coop sociale Il Poliedro di Città di Castello al vertice di una impresa sociale che si occupa dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e di Lella Palladino che dirige la coop sociale Eva di Casal di Principe, una comunità per donne maltrattate che ha sede in un bene confiscato alla camorra, la casa del boss dei casalesi Walter Schiavone.

Tre realtà completamente diverse una al Nord, una al Centro, una al Sud raccontate attraverso la voce di tre donne accomunate da uno stesso modo di sentire e percepire il lavoro.