Ciò che è tuo è mio. Fare i conti con la violenza economica

Il report di WeWorld e il contributo di Spazio Donna

“Quasi 1 italiano/a su 2 ritiene che le donne siano più spesso vittime di violenza economica perché hanno meno accesso degli uomini al mercato del lavoro”; “Il 49% delle donne intervistate dichiara di aver subito nella vita almeno un episodio di violenza economica. Il 67% tra le donne separate o divorziate”; “1 donna su 10 dichiara che il partner le ha negato di lavorare.”


Questi sono alcuni dei dati emersi dal sondaggio di opinione, realizzato da WeWorld condotto a settembre 2023, pubblicato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il rapporto vuole fare luce su una delle forme di violenza contro le donne più subdola e meno conosciuta, concentrandosi sui risultati dell’indagine inedita realizzata insieme a Ipsos per valutare la percezione di italiani e italiane della violenza contro le donne e, in particolare, della violenza economica e dell’esperienza diretta.


Il rapporto mette in evidenza come la violenza contro le donne non sia un problema isolato: è un sintomo di disuguaglianze e atteggiamenti discriminatori che persistono nelle società di tutto il mondo. Norme culturali che continuano a considerare il privilegio maschile come la regola non fanno altro che rafforzare gli squilibri di potere e normalizzare i comportamenti abusivi.


In passato catalogata come una forma di abuso emotivo o psicologico, oggi la violenza economica è sempre più riconosciuta come un tipo distinto di violenza, caratterizzato da comportamenti e conseguenze peculiari.


Alla base della violenza economica, intesa come “tutti i comportamenti volti a controllare l’abilità della donna di acquisire, utilizzare e mantenere risorse economiche” troviamo il meccanismo di prevaricazione patriarcale da cui originano tutte le altre forme di violenza. In questo senso, la violenza economica si caratterizza per la sua dimensione di genere non solo perché le donne hanno maggiori probabilità di subirla, ma anche perché sono proprio quei sistemi economici e sociali basati sul controllo maschile a favorirla.


Gli effetti dell’abuso economico possono acquisire un peso maggiore e cumulativo quando questo è rivolto a persone soggette a forme multiple di discriminazione (donne dal background migratorio, appartenenti a minoranze, con disabilità, anziane, ecc.)

WeWorld da oltre 10 anni interviene con il programma Spazio Donna, di cui coordiniamo uno degli 8 centri sparsi per il paese: luoghi di emersione, prevenzione, fuoriuscita dalla violenza ed empowerment femminile.


Il dato quantitativo, per quanto fondamentale per inquadrare il fenomeno, misurarlo e orientare gli interventi, non sempre è in grado di restituirci le sfumature e le complessità delle singole storie. Per questo, a completare il rapporto, trovate le testimonianze di alcune donne che hanno partecipato alle attività del programma Spazio Donna, tra cui la voce di una donna che ha frequentato lo Spazio Donna di Bologna.


Ci troviamo in un momento cruciale, in cui le voci delle donne che hanno subito violenza sono diventate più forti e potenti, richiedendo non solo la nostra attenzione, ma la nostra azione perché riteniamo che senza interventi di prevenzione, senza una spinta verso la creazione di una nuova cultura, sarà sempre più difficile raggiungere una parità di diritti.


Vi lasciamo alla lettura del report, con le interviste e alcune raccomandazioni sviluppate da WeWorld per affrontare la violenza economica.