Al via la prima cooperativa Libera Terra in Campania

Dalle terre di Gomorra alle terre di Don Peppe Diana.

 

È stato pubblicato il bando pubblico per la selezione di 5 figure professionali che andranno a costituire la cooperativa sociale che gestirà, nella fase iniziale, un caseificio, terreni agricoli, operante quindi nei settori lattiero – caseario e agroalimentare sui terreni confiscati alla camorra nei comuni di Cancello ed Arnone, Carinola, Castel Volturno, Pignataro Maggiore e Teano. Prende il via la cooperativa "Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra” che vede insieme le Istituzioni e la società responsabile per lavorare al riscatto culturale, sociale ed economico di un territorio, che non vuole più essere terra di camorra.

 

Trasformare queste terre, confiscate a spietati criminali, nelle "Terre di don Peppe Diana", per continuare, nel suo segno, a costruire comunità alternative alle mafie è il sogno di quanti, in questi anni, hanno tenuta accesa la fiaccola della memoria del giovane sacerdote ucciso dalla camorra nella sua chiesa. Sono 5 le figure professionali richieste: un operaio agricolo trattorista, due operai aiuto casaro, un agronomo o agrotecnico o perito agrario, un responsabile prodotto. 

 

Con il bando pubblico si vuole favorire le capacità, i talenti e le sensibilità locali al fine di selezionare un gruppo di giovani che, dopo una fase di formazione e di start-up, concretizzerà il piano d’impresa della prima cooperativa Libera Terra in Campania.

Lo studio di fattibilità, elaborato dall’Agenzia Cooperare con Libera Terra grazie alle competenze messe a disposizione dai soci Granarolo, Alce Nero, CIA e Legacoop Campania, prevede la realizzazione di una impresa cooperativa attenta alle produzioni biologiche di alta qualità e rispettose delle tradizioni locali, capace di coinvolgere altri produttori sani del territorio promuovendo anche attività di fattoria didattica e di turismo responsabile. Particolare attenzione verrà data anche alla fase di selezione e formazione professionale dei candidati, grazie all’esperienza degli associati Obiettivo Lavoro e Erfes Campania. Prima dell’avvio dell’attività imprenditoriale, il bene confiscato a Castel Volturno è stato utilizzato come bene collettivo. Molte organizzazioni del mondo sindacale, imprenditoriale, economico, culturale, istituzionale hanno aderito all’invito di presidiare la struttura rendendola viva, con iniziative, eventi, campi di volontariato, infopoint e sportelli di servizio.

 

Il grano raccolto nel comune di Pignataro Maggiore è stato trasformato nei paccheri Libera Terra, che nei prossimi giorni saranno distribuiti e commercializzati in tutta Italia.