“AGID”. Un nuovo progetto, una tematica nota per una sfida ambiziosa.
La formazione dei professionisti attraverso l’uso di nuove tecnologie.
“AGID” è il titolo del nuovo Leonardo, un progetto finanziato dall’Unione Europea, che avrà inizio a gennaio 2012 e si svilupperà nei due anni successivi.
I progetti Leonardo Da Vinci sono parte dei programmi Life Long Learning dell’Unione Europea e hanno, tra i vari scopi, quello di contribuire al finanziamento di iniziative volte a confrontare, a livello europeo, competenze e approcci innovativi, migliorando la capacità di analisi e anticipazione dei bisogni, diffondendo l’insieme dei risultati della rete di partenariato, facendoli così diventare patrimonio condiviso nei diversi paesi. Parole chiave che caratterizzano questa tipologia di progetti sono innovazione, applicabilità in contesti e a livelli diversi, transnazionalità e multiattorialità.
I partner che lavoreranno insieme fino al 2014 sono: la Fondazione Apemh (Lussemburgo), l’Università di Vienna, l’associazione ARFIE (di cui CADIAI è parte), l’Associazione Genert D’Or (Francia), l’Organizzazione Zonnelied (Belga), l’Università inglese di NorthUmbria e naturalmente CADIAI.
Tutte queste realtà si sono confrontate per dare una risposta innovativa ad una problematica oggi, ma soprattutto nel prossimo futuro, di grande attualità: la formazione degli operatori che si trovano a lavorare con utenti disabili che invecchiano. L’invecchiamento dei disabili è un tema a noi noto, rispetto al quale Cadiai sta lavorando da qualche anno. Già con il progetto Grundtvig si è voluto delineare un percorso che consentisse il confronto e lo scambio di buone prassi tra vari paesi rispetto a diverse tematiche legate all’invecchiamento dei disabili: si è parlato di sviluppo dei servizi, di partecipazione degli utenti e di coesione sociale nella comunità circostante.
Ora, con il progetto “Agid”, l’attenzione si focalizza sulla formazione degli operatori, ovvero sui professionisti che, se sostenuti con un “training” adeguato, potranno incidere in modo significativo sulla qualità di vita delle persone disabili che invecchiano.